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MONTE ALTA LUCE (HOCHLICHT - m 3184)
La salita al Monte Alta Luce, panoramica vetta della Valle di Gressoney, è un grandioso itinerario d'alta montagna che senza affrontare alcuna rilevante difficoltà conduce ad un "3000" di grande soddisfazione. L'uso della funivia permette di risparmiare energie rendendo il dislivello contenuto e alla portata di un escursionista di media esperienza. La cima è un sensazionale belvedere da cui è possibile ammirare il magnifico ghiacciaio del Lys, la Piramide Vincent, i Lyskamm e il Castore. Il percorso di salita è ulteriormente arricchito dalla presenza di alcuni pittoreschi laghetti. Una curiosità riguarda quelle che sono le denominazioni di lingua tedesca che caratterizzano queste zone. Troviamo toponimi in questa lingua in quanto nel Medioevo i Walser, una popolazione germanica, ebbero modo di colonizzare le terre intorno al Monte Rosa. Crearono insediamenti in Valle d’Aosta nelle valli di Gressoney e di Ayas come pure nel versante piemontese. Il nome stesso "Walser" ricorda la loro provenienza ovvero il Cantone svizzero del Vallese. I Walser portarono con sé le loro tradizioni, la lingua e la cultura. Possiamo osservare la loro impronta nella particolare architettura di alcuni edifici della zona caratterizzati dalla sovrapposizione di una struttura in legno sulla sottostante parte in muratura. L’escursione in breve: Gabiet (m 2335) - Alpe Lavetz (m 2453) - bivio sentiero 6b - Orestes Hütte (m 2600) - sentiero 6A - Colle Salza (m 2882) - Monte Alta Luce (Hochlicht - m 3184) Dati tecnici: Da Gabiet (m 2335): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 849. Acqua sul percorso: fonte presso l'Orestes Hütte. Accesso alla partenza: Lasciata l'autostrada A5 a Pont-Saint-Martin si svolta a destra e si supera un semaforo proseguendo per circa 600 m fino al bivio per Gressoney. Si entra in Pont-Saint-Martin e si volge ancora a destra imboccando la SR 44 per la valle di Gressoney. La si percorre completamente sino a raggiunge l'abitato di Staffal. Lasciamo l'automobile nell'ampio parcheggio posto davanti alla stazione a valle delle funivie del Gabiet. Descrizione del percorso: Lasciata l'automobile nel grande parcheggio degli impianti di salita di Staffal ci avviamo verso la funivia Staffal/Gabiet che permetterà di risparmiare oltre 500 metri di dislivello. Giunti in località Gabiet risaliamo un ripido ma brevissimo tratto di strada, che velocemente spiana portando all'inizio degli itinerari 6A-6B. Dopo poche centinaia di metri troviamo il primo bivio, ottimamente segnato, dove occorre girare a sinistra seguendo la strada sterrata che conduce all’Alpe Lavetz. Dopo circa 15 - 20 minuti guadagniamo un bivio dove manteniamo la destra superando poco oltre un bel ponticello di pietra. Nel proseguo la strada lascia spazio ad un comodo sentiero che sale dolcemente tra prati e piccole cascatelle che rallegrano il cammino. Giunti in vista di un laghetto artificiale si trova un'ulteriore biforcazione segnalata da un grande ometto di pietra (40 minuti dalla partenza). Possiamo scegliere se volgere a sinistra continuando la nostra escursione con il sentiero 6a oppure se preferire il sentiero di destra (6B) che muove in direzione del rifugio Orestes Hütte. Scegliamo quest'ultima opportunità, attratti dal colore del bellissimo lago artificiale. Appena superato lo specchio d'acqua affrontiamo una frazione particolarmente faticosa per la forte pendenza mentre alle nostre spalle ammiriamo il sentiero appena percorso. Sopra di noi possiamo scorgere le sagome dei rifugi Mantova e Gnifetti. Raggiungiamo il rifugio Orestes Hütte (m 2600) in circa 20 minuti dal bivio (ore 1 dalla partenza), dove troviamo una fonte. Superata la struttura troviamo un piccolissimo lago dalle incantevoli colorazioni; lo superiamo agevolmente grazie ad un ponticello. Nel frattempo possiamo ammirare la Piramide Vincent in tutto il suo splendore. Procediamo verso occidente lungo un sentiero erboso e con piccoli sassi sino al bivio segnalato da un grosso ometto dove torniamo a confluire nel segnavia 6A. Il sentiero sale ora con pendenza leggermente maggiore e paesaggio che diviene sempre più roccioso. Guadagniamo un pianoro caratterizzato da un minuscolo laghetto che a stagione inoltrata tende ad impaludarsi. Poco oltre siamo al bivio dove ancora una volta si aprono due possibilità. Si può scegliere di proseguire a destra con il sentiero 6A, più lungo ma meno ripido, oppure si può volgere a sinistra nel canalone seguendo il sentiero 6B in direzione del Colle Salza su tracciato più ripido ma più breve. Scegliamo quest'ultima opportunità in quanto più diretta guadagnando in circa 30 minuti il Colle Salza (m 2882 - ore 2 dalla partenza). Dal valico il percorso prosegue sulla destra lungo la ripida cresta. I successivi 10 minuti di salita sono particolarmente erti e faticosi costringendo ripetutamente a riprendere fiato. Siamo in compenso allietati dal grandioso panorama circostante. Alle nostre spalle osserviamo il lago artificiale superato in precedenza ma è soprattutto in direzione del Gran Paradiso e della Grivola che il paesaggio si fa mozzafiato. Sempre in ambiente panoramico proseguiamo tra ripide frazioni e stretti traversi sino a raggiungere un ambiente caratterizzato da rocce dalla colorazione rossastra. Inutile osservare che salendo d'altitudine si apprezza sempre più un paesaggio che si presenterà in tutta la sua bellezza quando saremo in vetta. Andiamo ora ad affrontare un tratto su confusa pietraia dove occorre prestare attenzione agli ometti e ai segni di vernice per non perdere la traccia che muove verso la sommità. Passiamo presso i ruderi del bivacco Passera (circa m 3150) distrutto da una bufera di neve nel 1983. Raggiungiamo infine il punto più alto (m 3184 - ore 0,50 dal Colle Salza - ore 2,50 dalla partenza) e siamo estasiati dalla grandiosità del paesaggio esteso al ghiacciaio del Lys e ai suoi seracchi che scendono fino alle Sorgenti del Lys. Possiamo apprezzare il panorama particolarmente ampio alle nostre spalle in direzione del Gran Paradiso, verso la Valle di Gressoney e verso la nostra partenza in località Gabiet con il suo bel lago. Il motivo dominante del Monte Alta Luce resta comunque l'impressionante ghiacciaio del Lys. In discesa possiamo calare direttamente sul sentiero 6A, evitando la deviazione eseguita all'andata in direzione dell'Orestes Hütte, comunque osservabile a distanza. Lungo il tracciato sono presenti piccoli specchi d'acqua. Scendendo torniamo a congiungerci con il sentiero che avevamo lasciato presso il lago artificiale. Davanti a noi osserviamo, sempre più vicino, il Lago Gabiet. Dopo circa 5 ore di marcia rientriamo alla telecabina Gabiet/Staffal che riporta, senza fatica, al parcheggio dove abbiamo lasciato l'automobile.
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