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Nome scientifico: Viola comollia Massara Famiglia: Violaceae Habitat naturale: Zone moreniche, macereti silicei con scarsa presenza di calcio, settori detritici rocciosi spesso in prossimità di residui nivali tra 1900 e 2600 metri. Si tratta di un endemismo ad areale molto ristretto che limita la sua presenza a poche aree della catena orobica sia sul versante bergamasco che su quello valtellinese (provincia di Sondrio). Il tratto interessato dalla sua presenza è compreso grosso modo tra l’alta Val Venina e l’alta Val Belviso, dal Pizzo Redorta al Monte Venerocolo. Le ultime stazioni ad oriente sono quelle poste alla testata della Val di Scalve sulle creste dei monti Gleno, Demignone, Venerocolo e Pizzo Tornello. La maggior concentrazione si ha in Val d’Ambria e nella valle del torrente Caronno. Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto a seconda dell’esposizione e della quota. In qualche raro caso alcuni esemplari presentano fioritura, con clima favorevole, più tardiva (settembre – ottobre). Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne glabra di modeste dimensioni essendo alta 3 – 10 cm con fusto esile strisciante tra le pietre. Le foglie sono intere, ovate od oblunghe; raggiungono i 2 – 3 cm e sono di colore verde scuro. I fiori sono solitari, con diametro di 2 – 3 cm, piccoli ma assai appariscenti per il colore sgargiante; presentano petali di tonalità tra il rosa carico, il lilla e il viola con vistosa fauce di colore giallo. E’ presente uno sperone ottuso lungo 2 – 4 mm. La colorazione accesa del fiore contrasta con l’aspetto nudo delle pietraie colonizzate dalla pianta. Note: Viola comollia è l’endemita orobico per eccellenza che non deve essere raccolto per via della sua notevole rarità. La specie prende nome da Giuseppe Comolli, insigne botanico comasco. Fu trovata per la prima volta dal medico Giuseppe Filippo Massara nel luglio 1832. Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie che seguono provengono dalle pendici del Pizzo Tornello e sono state realizzate in due differenti stazioni: una subito a monte dal Lago di Varro a circa 2350 metri e una seconda a circa 2500 metri a breve distanza dalla vetta.
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