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Nome scientifico: Viola magellensis Porta & Rigo ex Strobl. Famiglia: Violaceae Habitat naturale: Pendii rupestri, pietraie, brecciai d’altitudine su substrato calcareo in zone a prolungato innevamento da 2300 a 2800 metri. Raro endemismo dell’Appennino Centrale segnalato nella Catena del Gran Sasso d’Italia, sui Monti della Laga, sulla Majella e sul Monte Vettore (Monti Sibillini). Le regioni interessate dalla sua presenza sono quindi l’Abruzzo e le Marche. Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta appena 2 – 5 cm con fusto strisciante tra le pietre. I fiori sono per lo più solitari o al massimo un coppia; la corolla è violetto-liliacina con fauce gialla e diametro di 2 – 2,5 cm. E’ presente uno sperone molto pronunciato (8 – 10 mm). Note: E’ pianta a rischio d’estinzione inserita nella categoria “A minor rischio” (LR) nelle Liste Rosse delle Piante d’Italia sia nazionale che regionale (regione Abruzzo) e protetta dalla L.R. 11.09.1979 n.45. Viola magellensis è confusa molto spesso con Viola eugeniae, presente nelle medesime catene montuose. La distinzione tra le due specie può essere facilitata se si tiene conto che in Viola eugeniae i fusti sono eretti e non striscianti, la corolla è più grande (2 – 4 cm) e lo sperone risulta molto più breve (fino a 4 mm); i fiori sono inoltre numerosi mentre Viola magellensis presenta per lo più corolle solitarie e sparse tra i clasti. In Viola eugeniae la corolla può essere di più colori (spesso gialla) mentre Viola magellensis è sempre violetta; da rilevare come le linee scure delle nervature dei petali penetrano in Viola eugeniae all’interno della fauce gialla, cosa che non avviene in Viola magellensis. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie che seguono sono state realizzate nei ghiaioni sommitali del Monte Camicia (m 2520 – Gran Sasso d’Italia – Appennino Abruzzese).
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