Viola del Monte Guglielmo

Nome scientifico: Viola culminis F. Fen & Moraldo (Sinonimi: Viola cenisia sensu Auct. Fl. Brixiae -  Viola calcarata p.p. sensu Auct. Brixiae -  Viola bertoloni sensu Auct. Fl. Brixiae)

Famiglia: Violaceae

Habitat naturale: Pascoli montani da 1250 a 2300 metri di quota. Predilige terreni acidi o neutri. Si tratta di un endemismo ad areale molto ristretto che interessa unicamente la provincia di Brescia. Nello specifico è presente nella zona di Monte Guglielmo (Prealpi Bresciane - locus classicus); è inoltre presente nel settore meridionale del Gruppo dell’Adamello interessando la Val Cadino, la Val Fredda e la zona di Bazena e del Passo di Croce Domini.

Periodo di fioritura: Da maggio a luglio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 5 – 30 cm di solito glabra, più raramente con diffusa pelosità grigiastra. Il fusto è prostrato, eretto solo all’apice. Le foglie inferiori hanno breve picciolo, lamina ovale oppure tondeggiante; le stipole sono in genere assenti oppure piccole, lineari e più o meno cigliate. Le foglie mediane e superiori presentano forma allungata o lanceolata e sono di colore verde intenso con margine lievemente crenato e superficie lucida; le stipole sono lineari lanceolate con piccole lacinie laterali. I fiori sono violacei, talvolta con esemplari gialli o bianchi. I sepali sono glabri, di forma lanceolata oppure oblunga con margine cartilagineo dentato. I petali superiori sono arrotondati, rivolti verso l’alto e con margine eroso mentre i petali laterali sono obovati, arrotondati. Il petalo inferiore appare obcordato con macchia gialla e linee violacee marcate. Lo sperone è verdastro lungo da un terzo alla metà del petalo inferiore con apice diritto o ricurvo.

Note: Molto simile a Viola calcarata subsp. calcarata dalla quale si distingue per le stipole a metà caule più lunghe e sottili. Viola culminis presenta inoltre dimensioni in genere maggiori (può raggiungere i 20 – 30 cm mentre Viola calcarata difficilmente supera i 10 - 15 cm).  Interessante l’etimologia del nome scientifico della pianta: Viola culminis fu osservata per la prima volta nel 1983 sul Monte Guglielmo, il cui toponimo deriva dalla trascrizione errata di un cartografo della voce dialettale “Cùlem”, ovvero Colma, Culmine. Da questa caratteristica deriva la denominazione “Viola culminis”.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime tre fotografie sono state realizzate nella zona del Passo Croce Domini sulle pendici sommitali del Monte Rondenino (m 2000 - Prealpi Bresciane). Le altre fotografie sono state scattate nel gruppo dell’Adamello (provincia di Brescia) lungo la via normale al Monte Frerone a breve distanza dal Passo di Val Fredda (circa 2200 metri).


Clicca qui per vedere altri Fiori blu

Cookie