Veccia del Monte Cusna

Nome scientifico: Vicia cusnae Foggi et Ricceri

Famiglia: Fabaceae

Habitat naturale: Macereti consolidati di arenarie rivolti a meridione da 1600 a 2100 metri. Pianta nel complesso molto rara con areale subendemico disgiunto in due parti. Le stazioni italiane sono in Emilia sulle pendici del Monte Cusna, in provincia di Reggio Emilia. Da rilevare una piccola stazione isolata a poca distanza dal Monte Cusna lungo il corso del Rio Re non lontano dal paese di Ligonchio, posizionata all’insolita quota di appena 1030 metri e quindi ad un’altitudine molto più bassa rispetto all’areale principale. Si ipotizza la presenza di altre stazioni nei dintorni sebbene finora non siano stati segnalati ulteriori ritrovamenti. La specie è stata rinvenuta da Küpfer in un secondo areale addirittura in territorio francese nel Massiccio d’Aurouze (dipartimento “Haute Alpes”) e quindi molto distante dal Monte Cusna.

Periodo di fioritura: Giugno e luglio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 30 – 50 cm sparsamente pelosa e con maggiore villosità nella parte superiore. Il fusto è bilabiato per breve decorrenza del picciolo. Le foglie sono paripennate con segmenti lineari lanceolati revoluti al margine lunghi 13 – 18 mm e larghi 2,5 – 3 mm. Il segmento apicale è trasformato in un cirro semplice o ramificato con 2 – 3 segmenti lunghi 1 – 2 cm. Le stipole sono sagittate. I fiori sono raccolti in un racemo unilaterale più lungo della foglia ascellante caratterizzato da un peduncolo lungo da 7 a 12 cm sfumato di rossastro. Il calice, lungo 9 – 12 mm, è villoso con tubo tagliato obliquamente e con denti più brevi o pari ad esso. La corolla, azzurro – violetta, è lunga 20 – 25 mm e presenta petali con unghia di 10 – 12 mm, vessillo eretto smarginato venato di violetto con ali lunghe 20 – 21 mm e larghe 5 – 6 mm saldate alla carena nella parte mediana. Gli stami presentano antere di 1 mm mentre l’ovario è munito di uno stilo lungo 4 mm con stimma barbato persistente e riflesso nel frutto.

Note: Secondo Foggi e Ricceri, scopritori della specie, Vicia cusnae appare vicina sistematicamente ad un gruppo di specie perenni di montagna con lo stesso numero cromosomico (2n=10) e con semi pesanti senza alcun meccanismo di dispersione. Almeno quattro sono le specie simili: 1) Vicia canescens Labill. presente in Libano nel massiccio del Makmel. 2) Vicia variegata Will. segnalata nei monti di Erzerum nell’Armenia. 3) Vicia argentea Lapeyr. presente nei Pirenei Centrali e 4) Vicia serinica Uechtr. et Huter presente in Basilicata e in Grecia. Diversi botanici ipotizzano che si possa trattare di un gruppo di entità molto antiche con un progenitore comune nell’epoca Terziaria quando esistevano terre emerse che univano il Libano all’Armenia, la catena Dinarico-Ellenica congiungendosi ad Alpi, Appennino e Pirenei. Successivamente l’isolamento geografico avrebbe infine differenziato le varie popolazioni dando origine a schizoendemsimi ad areale molto ridotto. Si tratta quindi di specie relitte assai rare, fra loro vicarianti geografiche, non più in grado di conquistare altri ambienti per via del corredo genetico tendente alla omozigosi. Il nome del genere deriva dal latino “vincire” ovvero “legare” in riferimento al fatto che le specie del genere Vicia possono avvinghiarsi tramite i cirri ad un qualsiasi sostegno. Il nome specifico cusnae si riferisce al Monte Cusna, seconda più alta cima dell’Appennino Settentrionale e dell’Emilia dove la specie è stata osservata per la prima volta. Da notare che i semi di Vicia cusnae germinano con relativa facilità e in passato la specie è stata coltivata presso l’orto botanico di Pavia sebbene sia sopravvissuta per poco tempo.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate nell’alta valle del Rio Re nella zona di Ligonchio (m 1030 – Appennino Reggiano).

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