Nome scientifico: Silene elisabethae Jan (Sinonimo: Melandrium elisabethae Rohrb.)
Famiglia: Caryophyllaceae
Habitat naturale: Praterie sassose, rupi, macereti su fondo calcareo o dolomitico da 1400 a 2500 metri. Più raramente in zone erbose tra i mughi. Si tratta di un endemismo insubrico con areale compreso tra le Grigne e il gruppo Tremalzo – Tombea. Gran parte dell’areale interessa pertanto la Lombardia (province di Como, Lecco, Brescia e Bergamo). Un piccolo settore interessa il Trentino (Catena Tremalzo – Tombea, Dosso della Torta e Monte Benna).
Periodo di fioritura: Luglio e agosto
Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 5 – 25 cm con fusto legnoso ascendente spesso arrossato e caratterizzato da una pelosità ghiandolosa. Le foglie basali, di forma lanceolata, sono raccolte in rosetta, raggiungono i 10 cm di lunghezza e sono coriacee e glabre. Le foglie cauline sono opposte e progressivamente più piccole salendo verso l’alto. I fiori sono molto appariscenti, con diametro compreso fra 30 e 40 mm e con petali rosa-purpurei distanziati fra loro, ampiamente smarginati, uscenti dal calice tubolare. Il calice è rigonfio, vischioso-ghiandoloso con 10 nervature longitudinali.
Note: Il genere “Silene” presenta moltissime specie endemiche molto simili tra loro. Silene elisabethae è invece inconfondibile grazie al particolare habitat e alla grande ed appariscente corolla rosso – violetta. L’aspetto così evidente ha determinato in passato l’indiscriminata raccolta della specie che appare oggi, nel complesso, molto rara. Il nome della specie fu dedicato dal suo scopritore alla granduchessa Elisabetta, moglie del Viceré del Lombardo-Veneto. E’ protetta in senso assoluto nelle province di Bergamo e Como ed è particolarmente a rischio per l’aspetto appariscente dei fiori.
Dove l’abbiamo osservata: Tutte fotografie sono state realizzate poco a monte della Bocca di Val Marcia, sulle pendici occidentali del Corno della Marogna (circa m 1750 – Prealpi Bresciane).
