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Nome scientifico: Sanguisorba dodecandra Moretti (Sinonimi: Poterium dodecandrum Benth et Hook – Sanguisorba vallistellinae Massara) Famiglia: Rosaceae Habitat naturale: Versanti ripidi e sassosi a ridosso delle rocce o su larghe cenge con stillicidio estivo e con suolo ricco d’acqua; zone attraversate da torrenti, canaloni con forte innevamento invernale tra 600 e 2100 metri. Predilige substrati silicei; più raramente è presente su fondi carbonatici. Si tratta di un endemismo esclusivo delle Alpi Orobie. La distribuzione è assai curiosa e per certi versi inspiegabile: nelle aree in cui vegeta appare abbondante e addirittura invasiva mentre in altre valli orobiche contigue, con clima analogo, è del tutto assente. E’ segnalata in Val Livrio, Val Venina, Valle d’Ambira, Valle di Scais, Valle d’Arigna. Il limite orientale è dato dalla destra orografica della Val di Scalve (Val del Tino, Valle del Vò, forra del torrente Dezzo). La distribuzione interessa pertanto le province di Sondrio e Bergamo mentre la provincia di Brescia è solamente sfiorata. In passato è stata erroneamente segnalata per il Trentino dove in realtà non sono presenti popolazioni naturali. Periodo di fioritura: Da luglio a settembre Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne eretta che può raggiungere il metro di altezza. Le foglie basali sono composte, imparipennate con un numero di segmenti, progressivamente ingranditi, compreso tra 9 e 21 (spesso 15 – 17). I segmenti maggiori sono dentati grossolanamente e risultano glauchi nella pagina inferiore. Il capolino è di forma cilindrica con lunghezza compresa tra 4 e 7 cm e colorazione verde giallastra. Gli stami sono lunghi il doppio del calice. Note: Sanguisorba dodecandra è stata scoperta nel 1829 dal botanico Giuseppe Massara. Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie che seguono provengono dalla Valle del Tino, lungo la via normale al Pizzo Tornello (Alpi Orobie). Sono state realizzate in due differenti stazioni poste a 1100 e a 1600 metri di quota.
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