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Nome scientifico: Ophrys tenthredinifera Willd. (Sinonimi: Ophrys neglecta Parlatore – Ophrys rosea Grande – Ophrys limbata Link – Ophrys insectifera var.rosea Desf. – Ophrys leochroma P.Delforge – Ophrys tabanifera Sieber ex Nyman – Ophrys tenoreana lindl.) Famiglia: Orchidaceae Altri nomi comuni: Ofride maggiore – Orchidea rosa – Vesparia barbata Habitat naturale: Garighe, pascoli aridi, radure boschive, terreni incolti su fondo calcareo o poco acido da 0 a 1200 metri. In Italia è presente nell’Italia peninsulare dalla Toscana e dalle Marche verso sud. Particolarmente frequente in Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, va progressivamente rarefacendosi salendo verso nord; risulta comunque più frequente nella fascia costiera tirrenica. Rarissima in Emilia Romagna con isolate segnalazioni nel ferrarese, nel reggiano e nel parmense forse determinate dal progressivo riscaldamento climatico che con tutta probabilità facilita la risalita verso nord delle specie mediterranee. Da confermare alcune segnalazioni relative al Piemonte (provincia di Cuneo). Periodo di fioritura: Aprile e maggio Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 10 – 40 cm con foglie basali di forma ovato – lanceolata raccolte in rosetta di colore verde glauscente e con foglie cauline guainanti il fusto. La lamina è percorsa da nervature parallelinervie. Sono presenti brattee giallastre o verdastre con apice sfumato di rosa. L’infiorescenza è lassa con 2 – 12 fiori. I sepali sono ovati, concavi, stesi o ribattuti indietro, di colore variabile tra il bianco, il rosa e il violetto con sfumatura mediana verde. I petali sono più piccoli, di forma triangolare, dello stesso colore dei sepali oppure più scuri.. Il labello presenta colore bruno rossastro centralmente e giallo altrove: di forma trapezoidale o globulosa è caratterizzato da una densa pelosità più intensa ai margini. Al centro spicca una macula a forma di U o H di colore bluastro con margini bianchi. L’apicolo è globoso, rivolto in avanti o in alto con davanti un gruppo di peli bianco giallastri particolarmente lunghi. Il ginostemio è breve con apice ottuso mentre la cavità stigmatica, di colore rosso brunastro, è scura al pari degli pseudoocchi. Note: Il nome proprio “tenthredinifera” deriva dal greco “tenthredon” ovvero “tentredine” un piccolo imenottero simile alla vespa. Ophrys tenthredinifera si riproduce per via entomofila ad opera di imenotteri del genere Eucera (Eucera algira, Eucera nigrilabris). Si tratta di un’entità molto variabile nel portamento. Al momento sono segnalate nel nostro paese le seguenti sottospecie: 1) Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta Parl. presente dalla Toscana alla Calabria e in Sardegna con fiori piccoli, labello più convesso e pelosità non ordinata. 2) Ophrys tenthredinifera subsp. grandiflora Ten presente in Sicilia e in Calabria meridionale, è caratterizzata da grandi fiori con labello a trapezio, pelosità centrale bruno nerastra e cavità stigmatica bruno-olivastra. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate presso il Monte Evangelo nel comune di Scandiano (m 400 – Appennino Reggiano) in una delle rarissime stazioni presenti in Emilia. |