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Nome scientifico: Moehringia lebrunii Merxm. (Sinonimo: Moehringia papulosa Auct. non Bertol.) Famiglia: Caryophyllaceae Habitat naturale: Fessure di rupi calcaree in posizioni fresche ed ombrose spesso esposte a nord tra 700 a 1550 metri. Si tratta di un endemismo puntiforme delle Alpi Marittime estremamente raro, presente in appena 4 stazioni; due sono posizionate in territorio francese in Valle Roja, le altre due sono in territorio italiano (Liguria, provincia di Imperia) a breve distanza dalle precedenti. Si stima l’esistenza complessiva di nemmeno 1000 esemplari. Periodo di fioritura: Da maggio a luglio Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne a portamento ascendente oppure pendulo con fusti debolmente glauchi lunghi 5 – 30 cm. Le foglie sono glauche, glabre, con lamina oblunga, piane e spatolate, di colore verde chiaro, lunghe 7 – 25 mm e larghe fino a 4 mm, debolmente carenate nella pagina inferiore. I fiori sono raccolti in cime terminali con 1 – 3 elementi e sono sostenuti da robusti peduncoli glabri lunghi 20 – 80 mm. Presentano normalmente 5 petali bianchi (più raramente 4), lunghi fino a 7 mm e larghi la metà. Il calice presenta sepali lanceolati trinervi lunghi 3,5 mm, con margine membranoso. Gli stami sono in numero doppio dei petali e gli stili sono 2. Note: Moehringia lebrunii Merxm. è molto simile a Moehringia bavarica (L.) Gren. la quale, tuttavia, presenta areale che non si sovrappone alla precedente. M.bavarica presenta inoltre foglie ellittiche, cilindriche e carnose con ilo inciso a V mentre in M.lebrunii le foglie sono piane. Da notare inoltre la presenza in Valle Roja di Moehringia sedoides (Pers.) Loisel. anch’essa endemica delle Alpi Occidentali. In generale, gran parte delle specie appartenenti al genere Moehringia sono posizionate in aree delle Alpi che sono state risparmiate dalle glaciazioni, di conseguenza presentano distribuzione puntiforme e frammentata tipica delle specie relitte. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate lungo il Sentiero degli Alpini tra la Sorgente S.Martino e la Gola dell’Incisa (circa m 1500 – Alpi Marittime).
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