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Nome scientifico: Moehringia dielsiana Mattf. Famiglia: Caryophyllaceae Habitat naturale: Pareti strapiombanti e piccole grotte aperte su substrato calcareo dolomitico da 700 a 1400 metri. Stenoendemismo insubrico puntiforme. Le stazioni sono pochissime, tutte poste nelle Alpi Orobie in provincia di Bergamo. Locus classicus della specie sono le rupi strapiombanti rivolte ad oriente del Pizzo Plagna (Presolana) fra 1200 e 1400 metri, a sovrastare la gola del Dezzo a breve distanza dalla frazione di Valle Sponda. Altre due stazioni sono a sud del Giogo della Presolana, al Monte Lantana e al Castello Orseto. Nel 1987 sono state trovate nuove piccole stazioni nel bacino idrografico del Torrente Borlezza (denominato Torrente Gera nella parte superiore del suo corso) che hanno lievemente esteso verso occidente il piccolo areale di distribuzione. Ne ricordiamo le principali. Alla destra orografica del Torrente Gera: sulle propaggini occidentali della Presolana, a Valle dei Mulini (m 950), a Valle Mersi (m 1050 - 1100), P.zo Unel (m 1080) e sul terrazzo fluvioglaciale che costeggia il torrente Gera (m 700 – 820). Alla sinistra orografica del Torrente Gera: nella Valle dei Dadi (m 1020 – 1040) e nella Valle del Righenzolo (m 900 – 920). Periodo di fioritura: Da maggio a luglio Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 5 – 20 cm glabra e succulenta. Le foglie, non più lunghe di 11 mm e larghe appena 3 mm, presentano lamina tra il lanceolato e il subspatolato. I sepali presentano una sola nervatura. I fiori, con diametro di 8 – 10 mm, presentano 5 petali bianchi lunghi fino a 5,5 mm di poco più lunghi del calice. Il frutto è a capsula e supera di poco il calice. I semi sono neri con strofiolo intero di media grandezza. Note: Possibile confusione con: 1) Moehringia bavarica, che ha semi con strofiolo sfrangiato e di grandi dimensioni. 2) Moehringia ciliata che ha capsula decisamente più lunga del calice, foglie lineari e strofiolo molto ridotto. 3) Moehringia glaucovirens caratterizzata da foglie filiformi e petali lunghi sino a 4 mm. Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate nel locus classicus della specie, le rupi strapiombanti che il Pizzo Plagna rivolge verso oriente (m 1300 – Alpi Orobie).
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