Lavanda a foglie strette

Nome scientifico: Lavandula angustifolia Mill. (Sinonimi: Lavandula delphinensis Jord. ex Billot – Lavandula fragrans Salisb. – Lavandula minor Garsault - Lavandula officinalis Chaix. – Lavandula vera DC: - Lavandula spica L. non Cav. – Lavandula spica L. var. abbreviata Auct.)

Famiglia: Lamiaceae

Altri nomi comuni: Lavanda vera – Lavanda officinale - Spigo – Fior di spigo – Lavanda a foglie strette

Habitat naturale: Terreni aridi e sassosi in posizione soleggiata, macchia bassa, gariga da 0 a 1800 metri. Presente in Italia in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino, Emilia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo. Non più ritrovata in Puglia. All’esterno del territorio italiano è presente in tutta l’area mediterranea, nelle Alpi Francesi (Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes Maritimes), nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e nei Balcani.

Periodo di fioritura: Da maggio a settembre

Descrizione della pianta: Arbusto suffruticoso sempreverde alto 30 – 120 cm con radice legnosa contorta e parecchie radici secondarie superficiali. Il fusto è legnoso, eretto e densamente ramificato con superficie pubescente. La parte superiore presenta giovani rami erbacei pubescenti a sezione quadrangolare. Le foglie, lunghe 15 – 25 mm e larghe 1,5 – 2 mm, sono opposte, sessili, profumate e persistenti, con lamina da lineare a lineare-lanceolato e margine revoluto. Sono di colore dapprima grigiastro quindi grigio-verde. All’ascella delle foglie sono inseriti gruppi di foglie più piccole. I fiori sono raccolti in spighe peduncolate apicali lunghe 3 – 8 cm. Sono disposti a 2 – 4 all’ascella di brattee membranose con forme rombiche e ristrette all’apice con 5 – 7 nervature sulla superficie disposte a ventaglio. La corolla, di colore compreso tra l’azzurro e il viola – porporino, è simmetrica e bilabiata. Il labbro superiore è bilobato mentre l’inferiore è trilobo. All’interno la corolla è biancastra e tomentosa. Gli stami sono 4 ad antera ovale, completamente inclusi nel tubo corollino.

Note: Il nome generico della specie è il gerundio di “lavare” ed è riferito all’antico uso di aggiungere la specie nell’acqua del bagno mentre l’epiteto specifico è un riferimento alla forma angusta delle foglie della specie. L’impollinazione della specie è entomogama (ad opera di insetti). La dispersione dei semi avviene soprattutto grazie alle formiche (disseminazione mirmecoria).

É specie con proprietà farmaceutiche ben nota per il suo olio essenziale ricavato dai fiori contenente linalolo, linalil acetato, cineolo, lavandulolo, canfora, tannini derivati dall’acido caffeico e acido rosmarinico. Frizionato sulla pelle vi penetra con grande rapidità essendo ritrovabile nel sangue dopo appena 5 minuti. Per uso interno è specie utilissima come antidepressivo e per ridurre i problemi digestivi. Per uso esterno è utile per curare le scottature, eritemi solari, malattie della pelle, herpes, punture d’insetti, pidocchi nonché per lavare ulcere e ferite infette. L’olio essenziale ha inoltre un effetto repellente verso gli insetti e in particolare nei confronti delle tarme. In contrasto attira invece le api che producono un miele aromatico raro, pregiato e molto richiesto. In cucina si utilizzano i fiori canditi o aggiunti in gelati, marmellate e formaggi. I fiori essicati si utilizzano per aromatizzare cibi e bevande.

Come ben noto la lavanda trova impiego in profumeria nella produzione di sapone, profumi e in cosmesi. L’acqua floreale di lavanda, sottoprodotto della distillazione delle piante, è purificante, detergente e calmante, spesso usata dopo la rasatura.

In generale la lavanda non presenta rischi sebbene vi siano rari casi di reazioni allergiche all’olio essenziale. L’ingestione dello stesso provoca effetti tossici.

È possibile la confusione con:

1) Lavandula dentata L. presente in Italia solo in Puglia e caratterizzata da foglie dentate e pennatosette, lanose nella pagina inferiore.

2) Lavandula latifolia Medik. che presenta brattee lineari – lanceolate più lunghe che larghe e foglie spatolate.

3) Lavandula multifida L. presente in Italia solo in Calabria e Sicilia che si distingue per le foglie pennatosette.

4) Lavandula stoechas L. che si distingue per la spiga floreale sormontata da un ciuffo di brattee violette.

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate nella zona del Colle della Maddalena presso la frazione di Argentera (m 1700 – Alpi Cozie).

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