Gramignola alpina

Nome scientifico: Chamorchis alpina (L.) Rich. (Sinonimi: Ophrys alpina L. – Chamaeorchis alpina Rich – Herminium alpinum Lind. – Orchis alpina (L.) Scop. – Epipactis alpina (L.) Schrank)

Famiglia: Orchidaceae

Altri nomi comuni: Orchidea nana alpina – Orchidea nana – Orchide alpina

Habitat naturale: Praterie alpine e subalpine, talvolta ai margini di torbiere, ambienti aridi di cresta in zone ventose, prevalentemente su fondo calcareo e in piena luce, talvolta anche su silice da 1600 a 2700 metri. Presente in Italia solo sulle Alpi dove nel complesso è specie rara anche se probabilmente non viene notata per le sue ridotte dimensioni e per il suo colore poco appariscente. Per queste ragioni potrebbe essere meno infrequente di quanto ritenuto per lungo tempo. Le regioni interessate dalla sua presenza sono Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli.

Periodo di fioritura: Luglio e agosto

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne artico-alpina alta 4 – 12 cm glabra, con fusto semplice ed eretto con superficie striata. Le foglie, in numero compreso tra 4 e 11, sono solo basali con lamina lineare ad apice acuto scanalata centralmente nella pagina superiore. La lunghezza delle foglie può raggiungere e superare quella dell’infiorescenza risultando pari a 30 – 60 mm con larghezza di 1,5 – 2 mm. L’infiorescenza è data da una spiga apicale lunga 1,5 – 4 cm, semplice ma densa, di forma cilindrica, con 5 – 15 fiori posti all’ascella di brattee lesiniformi più lunghe dei fiori stessi. I fiori sono piccoli ed inodori, di colore giallognolo – verdastro, con sfumature all’esterno brunastre o violacee. I sepali sono ovati, lunghi 3 – 5 mm mentre i petali sono di poco più piccoli; assieme sono conniventi a casco con il labello linguiforme, lungo 3,5 – 5 mm e largo 2,5 – 3,5 mm, rivolto verso il basso, di colore giallo-verdastro, intero o appena trilobo e con fossetta nettarifera alla base. Lo sperone è assente. Il ginostemio è breve con due retinacoli contigui mentre l’ovario è sessile e fusiforme, piegato all’apice ad angolo retto.

Note: Il nome generico “Chamorchis” deriva dal greco “Khamai” ovvero “a terra”, “strisciante”, “in basso” “nano”, in riferimento alle piccole dimensioni della pianta. La riproduzione avviene per via sessuata grazie ad insetti pronubi (ditteri e anche formiche). La germinazione è tuttavia condizionata dalla presenza di micorrize endotrofiche che vivono in stretta simbiosi con la pianta, di conseguenza i semi si svilupperanno solo dopo essere stati infettati dalle spore dei funghi micorrizici. La riproduzione può avvenire anche per via vegetativa quando uno dei due bulbi posti alla radice emette gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l’altro bulbo è usato come riserva).

Chamorchis alpina è specie stabile con variabilità che si limita a modeste differenze dimensionali e a leggere sfumature di colore nei fiori. Può essere confusa con Coeloglossum viride (L.) Hartm. che si distingue per le foglie di forma ovata e per le maggiori dimensioni (fino a 25 cm). Chamorchis alpina si ibrida con Gymnadenia odoratissima generando xChamodenia heteroglossa (Reichenb.) Peitz. Assieme a tutte la altre orchidee spontanee italiane anche Chamorchis alpina è protetta dalla Convenzione di Washington.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate a monte del Passo Sella nei ghiaioni e nelle rocce poste alla base della Punta Grohmann e delle Cinque Dita (m 2300 – Dolomiti – Gruppo del Sassolungo).

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