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Il Gracchio alpino è una simpatica presenza per gli escursionisti che raggiungono faticosamente le cime alpine. Coraggioso e temerario, il Gracchio si avvicina moltissimo all’uomo nel chiaro intento di “elemosinare” un po’ di cibo, sicuro che non gli sarà mai negato un tozzo di pane o qualche briciola. Tante volte, guadagnata una vetta dolomitica, ci siamo chiesti: “Ma i gracchi dove sono?”. L’attesa non è mai troppo lunga e dopo pochi minuti eccoli, a qualche metro, pronti ad afferrare qualsiasi cosa sia commestibile. Andiamo a conoscere meglio questa magnifica specie d’alta montagna: Ordine: Passeriformes Famiglia: Corvidae Nome della specie: Phyrrhocorax graculus Dieta: tendenzialmente onnivoro, predilige insetti nella stagione estiva (coleotteri, bruchi, lumache, vermi) mentre in inverno prevale la componente vegetariana. Si ciba di bacche di mirtillo, uva orsina, frutta non raccolta a fondovalle come mele, pere e uva e fiori di zafferano maggiore. Sfrutta con regolarità i rifiuti abbandonati dall’uomo. Spesso conserva il cibo in spaccature della roccia per consumarlo nei periodi di magra dopo averlo nascosto con sassolini e detriti. Distribuzione: L’areale di presenza è assai vasto, esteso dalla Spagna alla Cina centrale. E’ segnalato anche in Nordafrica nel Rif e nell’Alto e Medio Atlante (Marocco). In Europa è presente nella Cordigliera Cantabrica, nei Pirenei, sulle Alpi, nei Balcani, a Creta e in Corsica. In Medio Oriente è presente in Turchia, nel Caucaso, Kurdistan ecc… spingendosi nell’Asia Centrale (Altaj, Afghanistan, Pamir, Tien Shen…) sino a raggiungere l’Himalaya (dal Kashmir al sud del Tibet attraverso Nepal e Bhutan). In Italia è presente su tutto l’arco alpino e nelle cime dell’Appennino Centrale. Habitat: Pareti e falesie rocciose, praterie alpine, bordo dei nevai tra 1200 e 2900 metri (in Europa). In inverno, in presenza di forti nevicate, scende a valle cercando cibo nei frutteti, nei prati e nei centri abitati. In presenza di stazioni turistiche a quota elevata riesce a svernare anche a 2500 – 3000 metri grazie alla possibilità di attingere ad una sicura fonte di cibo. Sull’Himalaya raggiunge i 5000 metri e sono state osservate singole coppie che hanno nidificato addirittura a 6500 metri. Gruppetti di esemplari seguono i rocciatori sul Monte Everest fin oltre gli 8000 metri. Caratteristiche fondamentali: Il gracchio è facilmente riconoscibile per via della sua livrea uniformemente nera rispetto alla quale spicca e contrasta il sottile becco giallo e le zampe rosso aranciate. Fanno eccezione i giovani che presentano zampe nerastre. E’ lungo 34 – 38 cm con un’apertura alare di 75 – 85 cm e peso compreso tra 160 e 280 grammi; i maschi sono più grossi e robusti rispetto alle femmine. Altri dati: E’ animale gregario che vive in gruppi che possono contare da una dozzina fino ad oltre un migliaio di esemplari. E’ una specie strettamente monogama con le coppie che restano assieme tutta la vita oltre a nidificare, tendenzialmente, sempre nello stesso luogo. La stagione riproduttiva ha inizio in maggio. Entrambi i genitori costruiscono un nido con rametti e radici posto in posizioni impervie, nelle rientranze delle pareti o nelle caverne. La femmina vi depone 3 – 5 uova di colore bianco-grigiastro screziato di bruno che vengono covate per 14 – 21 giorni mentre il maschio resta di guardia presso il nido procurando cibo per sé e per la compagna. Dopo la schiusa i pulcini appaiono ricoperti da un denso piumino e saranno nutriti dai genitori per 30 – 35 giorni. Passato questo periodo i giovani s’involano congiungendosi allo stormo di appartenenza dei genitori dove per un po’ di tempo continueranno a farsi imboccare anche da altri adulti. |