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Nome scientifico: Gentiana pannonica Scop. (Sinonimi: Coilantha pannonica (Scop.) Don – Pneumonanthe pannonica Schm.) Famiglia: Gentianaceae Altri nomi comuni: Genziana ungherese – Genziana marrone – Genziana ungherese rossigna – Genziana pannonica. Habitat naturale: Prati e pascoli montani su substrato siliceo acido da 1000 a 2700 metri. In Italia è specie rarissima attualmente nota per una sola stazione isolata in provincia di Bolzano nella zona del Passo Resia sulle pendici orientali della Cima Pian del Lago a 2550 metri di quota. Sono note altre segnalazioni storiche per il Trentino Alto Adige (Val Fassa, Brennero e Sciliar), per il Bresciano (Alpi di Vaja) e per la provincia di Bergamo (Val di Scalve e Val Camonica). Tutte queste stazioni sono estinte oppure frutto di confusione con Gentiana x spuria, specie ibrida nata dall’incrocio tra Gentiana punctata e Gentiana purpurea. Periodo di fioritura: Da luglio a settembre Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 20 – 60 cm con fusto eretto e privo di ramificazioni. Le foglie basali, lunghe 7 – 15 cm e larghe 3,5 – 10 cm, presentano lamina ellittica con 5 – 7 evidenti nervature; possono essere picciolate o sessili. Le foglie cauline sono progressivamente ridotte, sessili, con lamina ovato-lanceolata. I fiori sono sessili, riuniti in fascetti posti all’ascella delle foglie cauline e all’apice del fusto. Il calice si presenta indiviso, con tubo ben sviluppato e con denti lunghi circa 7 mm marcatamente lanceolati e riflessi all’infuori. La corolla, lunga 2,5 – 3,5 cm, presenta colore compreso tra il marrone e il porporino spesso verde-giallastro nella parte inferiore; è presente una fitta punteggiatura più scura. I lobi sono di forma ovata, lunghi fino a 15 mm e larghi circa 10 mm. Note: Sono noti due ibridi naturali: 1) Gentiana x laengstii (Gentiana lutea subsp. lutea x Gentiana pannonica) 2) Gentiana x komnensis (Gentiana lutea subsp. symphyandra x Gentiana pannonica) Gentiana pannonica può essere confusa con Gentiana purpurea dalla quale si distingue per i denti del calice riflessi verso l’esterno e per il calice indiviso. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie che seguono sono state scattate nell’unica stazione italiana della specie attualmente nota. Provengono pertanto dall’Alta Val Venosta, sulle pendici orientali della Cima Pian del Lago, poco a monte della Kälberstall (m 2550 – Gruppo Sesvenna).
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