Genziana del Brenta

Nome scientifico: Gentiana brentae Prosser & Bertolli

Famiglia: Gentianaceae

Habitat naturale: Macereti a detrito fine dei piani sommitali, ghiaioni consolidati su fondo calcareo – dolomitico da 1800 a 2500 metri. Nella zona delle Dolomiti di Brenta caratterizza in particolar modo la fascia più alta, intorno ai 2400 - 2500 metri dove in alcuni settori è addirittura la pianta più frequente nell’ambito della famiglia delle Gentianaceae. E’ il caso ad esempio della zona del Passo del Grostè (locus classicus della specie) nonché delle zone in cui sorgono i rifugi Alimonta, Brentei e Tuckett. Si tratta si uno stenoendemismo in senso stretto delle Dolomiti di Brenta con una sola piccolissima stazione disgiunta nel vicino Gruppo dell’Adamello posizionata tra il Passo di Bondolo e la Cima di Bondolo. L’areale principale interessa unicamente la provincia di Trento; la stazione disgiunta posta presso la Cima di Bondolo sconfina per qualche centinaio di metri in provincia di Brescia interessando quindi, oltre al Trentino, un minuscolo settore della Lombardia. Questa piccolissima stazione secondaria si estende tra 2150 e 2384 metri di quota.

Periodo di fioritura: Agosto e settembre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 3 – 6 cm caratterizzata da foglie opache e glauche con margine papilloso, apice arrotondato e spessore intorno a 0,6 – 0,8 mm. Il fiore presenta solitamente 5 petali di colore azzurro intenso con diametro della corolla compreso tra 1,5 e 2,5 cm. I lobi del calice sono suberetti, più o meno curvi.

Note: Rarissimo endemita Trentino – Lombardo scoperto appena nel 2009 ad opera dei due botanici roveretani Filippo Prosser e Alessio Bertolli. Il suo habitat è strettamente legato alla dolomia il che la distingue dalle altre specie della stessa famiglia. Convive in ogni caso, nell’ambito del Brenta, con altre specie congeneri come, ad esempio, Gentiana bavarica, tuttavia non sono state trovate parentele, ibridazioni, né forme di passaggio intermedie nemmeno quando le due specie crescono una accanto all’altra. Tra le specie più simili ricordiamo Gentiana terglouensis che presenta anch’essa foglie spesse e ruvide ma che si distingue per le foglie acute e non arrotondate. Si tratta inoltre di un endemismo delle Alpi Orientali che resta ad oriente del fiume Adige il cui areale non si sovrappone pertanto in nessun punto a quello di Gentiana brentae. Simile è anche la prima citata Gentiana bavarica la quale, presenta anch’essa foglie arrotondate all’apice ma che si distingue per le foglie cauline maggiori di quelle basali. Impossibile la confusione anche con Gentiana brachyphylla in quanto cresce su fondo siliceo mentre Gentiana brentae predilige fondi calcareo – dolomitici. Per maggiore chiarezza segue una semplice tabella per distinguere Gentiana brentae dalle altre specie maggiormente simili per aspetto.

 

Gentiana bavarica

Gentiana terglouensis

Gentiana brentae

Apice fogliare

Arrotondato

Da acuto a ottuso

Arrotondato

Spessore delle foglie

0,3 – 0,4 mm

0,6 – 0,8 mm

0,6 – 0,8 mm

Margine delle foglie

Liscio

Fortemente papilloso con numerose minute asperità visibili con una lente di ingrandimento 10x

Papilloso

Colore delle foglie

Verde lucido

Glauco, opaco, verde-azzurro

Glauco e opaco

Lobi del calice

Suberetti, +/- curvi

Appressati al tubo della corolla, diritti

Suberetti, +/- curvi

Dove l’abbiamo osservata: Tutte fotografie sono state realizzate presso il Passo del Grostè (m 2500 – Dolomiti di Brenta).

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