Fiordaliso del Borla

Nome scientifico: Centaurea montis-borlae Soldano

Famiglia: Asteraceae

Altri nomi comuni: Centaurea del Borla – Centaurea del Monte Borla – Fiordaliso del Monte Borla.

Habitat naturale: Fessure del marmo, detriti calcarei ma non su dolomia tra 1100 e 1590 metri. Si tratta di un endemismo puntiforme (stenoendemismo) delle Alpi Apuane, una delle piante più rare presenti in Italia: è senz’altro il simbolo della flora apuana. L’areale principale è limitato ad appena 12 ettari (111741 m2) sul versante meridionale del Monte Borla e nella zona della Foce di Pianza dove la strada che raggiunge la sella separa in due parti la stazione. E’ stimata una presenza di 45 – 55 piante ogni 100 metri quadrati. Sono inoltre segnalati esemplari alle Cave Walton a circa 1250 m. La stazione del Borla – Foce di Pianza si estende tra i 1100 e i 1350 metri rappresentando il 63% dell’areale complessivo. Una seconda stazione, in posizione quasi inaccessibile, interessa lo spigolo est del vicino Monte Sagro sino alla quota massima per la specie (1590 m) ed è raggiungibile solamente in arrampicata alpinistica. Questo areale non raggiunge i 7 ettari (65754 m2) con un estensione pari al 37% dell’areale complessivo.

Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto a seconda dell’andamento stagionale.

Descrizione della pianta:  Pianta erbacea perenne alta 15 – 40 cm con fusto prostrato e ramoso di colore verde opaco, brunastro alla base, ricoperto da un’abbondante peluria biancastra. Le foglie inferiori presentano forma ovato-lanceolata con margine dentellato e lungo peduncolo; le foglie superiori sono sessili, di forma ellittico-lanceolata. Come nel caso del fusto, anche le foglie sono vellutate al tatto per la presenza di una fitta peluria. L’infiorescenza è di colore rosa – violetto ed è sorretta da un fusto esile e prostrato; raggiunge un diametro di 3 – 4 cm con involucro cilindrico – ovoidale di 9 – 10 mm caratterizzato da squame triangolari cigliate e riflesse all’apice. E’ formata da fiori tubulari con quelli periferici per lo più sterili e aperti in ampi lobi.

Note: Centaurea montis-borlae fu classificata per la prima volta nel 1978 da Adriano Soldano che riuscì a dimostrare che si trattava di una specie a sé stante. Trae il suo nome dal Monte Borla: sulle pendici meridionali di questa montagna è presente la principale stazione di presenza della pianta.

Centaurea montis-borlae è inclusa nella Lista Rossa Toscana delle specie a maggior rischio d’estinzione. A minacciarne l’estinzione sono almeno 5 diversi fattori: 1) l’attività estrattiva: la stazione principale (Foce di Pianza) è circondata da cave attive e dismesse che certamente hanno ridotto in passato l’areale di diffusione. 2) il pascolo degli ovini, specialmente capre. 3) Gli incendi: nel 2002 uno ha parzialmente interessato l’areale di crescita. 4) la presenza della strada transitabile in auto che sale alla Foce di Pianza tagliando letteralmente in due parti l’areale principale. 5) La difficoltosa riproduzione. Studi hanno dimostrato che la produzione di semi è mediamente di 17 per pianta dei quali il 56,4% sono inutilizzabili. Sui fiori sono inoltre state trovate numerose specie d’insetti tra cui Chaetorellia succinea. La femmina di questo insetto depone le uova all’interno dei germogli dei fiori e le larve si nutrono dei semi in via di sviluppo. In conclusione solo il 4% dei semi sono vitali mentre gli altri sono inutilizzabili o mangiati. Molto basso appare anche il livello di germinazione. E’ quasi retorico sottolineare l’importanza di non danneggiare, calpestare o raccogliere questa bellissima pianta strisciante nella speranza di preservare una specie apuana unica al mondo.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate sulle pendici meridionali del Monte Borla subito a monte della Foce di Pianza (circa m 1300 – Alpi Apuane).

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