Euforbia delle faggete

Nome scientifico: Euphorbia amygdaloides L. (Sinonimi: Esula amygdaloides (L.) Haw. – Euphorbia chaixiana Timb.-Lagr. – Euphorbia ligulata Chaub. – Euphorbia memoralis salisb. – Euphorbia orjenii Beck – Euphorbia sventenii Marcet – Tithymalus amygdaloides (L.) Hill. – Tithymalus sylvatica Bubani)

Famiglia: Euphorbiaceae

Altri nomi comuni: Euforbia amigdaloide – Euforbia arbuscula – Euforbia mandorlo

Habitat naturale: Boschi di latifoglie, in particolar modo faggete e abetine, prati e radure fresche da 0 a 1800 metri. In Italia è presente in tutte le regioni tranne in Sardegna. Incerta la presenza in Valle d’Aosta.

Periodo di fioritura: Da aprile ad ottobre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea biennale o perenne alta fino a 80 cm con tozza radice stolonifera. Il fusto appare densamente pubescente con la parte inferiore nuda e legnosa di colore rossiccio. Sono presenti sia rami fertili (fioriferi dal secondo anno) che sterili. Le foglie, lunghe 60 – 80 mm e larghe 13 – 15 mm, hanno lamina intera coriacea di colore verde scuro e di forma lanceolato-spatolata con massima larghezza nella seconda metà (verso l’apice). E’ presente una rosetta semi-basale con foglie grandi il doppio rispetto alle foglie cauline che appaiono caduche e in genere poco ravvicinate. L’infiorescenza è quella tipica delle “Euforbie” ed è denominata “ciazio” o anche “pseudanzio”; i fiori o “ciazi”, lunghi 8 – 20 mm, sono posti lungo il fusto e poggiano su brattee saldate in un disco orbicolare concavo con ghiandole gialle di forma uncinata da dove spuntano numerosi fiori maschili (almeno 5) e un solo fiore femminile simile ad un calice pedicellato.

Note: Il nome specifico della specie deriva dal greco “amygdalos” cioè “mandorlo” in riferimento alle foglie allungate che ricordano quelle del mandorlo.Euphorbia amygdaloides  contiene un latice velenoso molto irritante per le mucose che può scatenare reazioni fotoallergiche. L’impollinazione è entomogama (ad opera di insetti).

Sono note tre diverse sottospecie:

1)     Euphorbia amygdaloides subsp. amygdaloides. La più frequente fra le tre sottospecie, presente soprattutto al nord e al centro.

2)     Euphorbia amygdaloides subsp. arbuscula Meusel  con fusto ramificato e con ramificazioni poste solo sotto l’infiorescenza. Le foglie sono coriacee e sempreverdi. E’ presente in Calabria e in Sicilia.

3)     Euphorbia amygdaloides subsp. robbiae (Turrill) Stace presente solo in Turchia.

Euphorbia amygdaloides L. può essere confusa con 1) Euphorbia dulcis L. (Euforbia bitorzoluta) che tuttavia non è legnosa e presenta brattee verde scuro con apice appuntito. 2) Euphorbia helioscopia L. (Euforbia calenzuola) che non è legnosa e presenta ciazi riuniti in strutture ombrelliformi. 3) Euphorbia triflora Scott. N. & K. subsp. kerneri (Huter) Poldini che presenta brattee reniformi con cornetti del ciazio bruni e trifidi. L’areale è tuttavia ridotto interessando solamente l’estremità orientale delle Alpi.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate nel Tarvisiano lungo il sentiero che dal Lago di Fusine inferiore sale al Monte Svabezza (m 1000 – Alpi Giulie).

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