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Nome scientifico: Barbarea vulgaris W. T. Aiton (Sinonimi: Barbarea arcuata Rchb. – Erysimum arcuatum Opiz – Barbarea vulgaris R. Br. subsp. arcuata (Opiz) Hayek – Barbarea vulgaris R. Br. – Barbarea arcuata (Opiz ex J. Presl et C. Presl) Rchb. – Barbarea vulgaris W. T. Aiton subsp. arcuata (Opiz ex J. Presl et C. Presl) Hayek – Erysimum arcuatum Opiz ex J. Presl et C. Presl) Famiglia: Brassicaceae Atri nomi comuni: Barbarea arcuata – Barbarea volgare – Crescione dei prati Habitat naturale: Sponde dei canali e dei ruscelli, prati umidi drenati, incolti, fanghi umidi, bordi delle strade da 0 a 2000 metri. Presente in tutte le regioni d’Italia. Periodo di fioritura: Da marzo a luglio Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne o talvolta bienne, glabra e alta fino a 100 cm. I fusti sono eretti, striati e ramificati alla base. Le foglie basali sono completamente divise con segmento terminale ovale e intero lungo 30 – 35 mm; sono presenti altri 2 – 4 segmenti laterali minori. Le foglie cauline presentano guaina semiamplessicaule e sono poco divise con segmento terminale ovale, crenulato di 20 – 25 mm e 4 segmenti più piccoli. I racemi sono densi e allungati con fiori cruciformi a petali gialli di 4 mm lunghi il doppio dei sepali. Le silique sono dritte, eretto-patenti (1 – 1,5 x 20 – 25 mm) portate da peduncoli di 3 – 5 mm. Note:.Barbarea vulgaris è specie utilizzata nella medicina popolare per le sue proprietà utili a contrastare i disturbi respiratori. La specie contiene il glucoside sulforato denominato “gliconasturzina” utile per le sue proprietà antiscorbutiche e depurative. Le giovani foglie basali della specie erano usate in passato nelle insalate nonostante il sapore amaro e piccante. I giovani gambi erano raccolti prima dell’antesi per essere cucinati come i broccoli. Barbarea vulgaris W. T. Aiton può essere confusa con Barbarea stricta Andrz. che si distingue per i fiori con bocciolo pubescente, i petali che superano di 1/3 i sepali e i frutti appressati all’asse del racemo con stilo più breve (0,5 – 1,5 mm). Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate presso Malga Rolle (m 1900 – Catena del Lagorai).
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