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Nome scientifico: Leontodon anomalus Ball (Sinonimi: Leontodon tenuifloris (Gaudin) Reichenb. subsp anomalus (Ball) – Leontodon crispus Vill. subsp. crispus) Famiglia: Asteraceae Habitat naturale: Rupi e ghiaioni calcarei, detriti, fessure delle rocce preferibilmente su fondo carbonatico da 0 a 1800 metri. Endemismo con areale centrato sulle Alpi Apuane, nell’Appennino Modenese e Pistoiese e nella zona appenninica compresa tra la Liguria Occidentale e il Piemonte (Finalese: Caprazoppa, Rocca di Perti – Appennino Ligure Occidentale: Bric del Dente, M.Sciguelo, Monte Rama, alta Val Cerusa, Val Gargassa, Punta Martin e Monte Tobbio) Periodo di fioritura: Da maggio ad agosto Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 20 – 45 cm con radice a fittone e con scapo fiorale afillo, senza squame. Le foglie sono di colore verde scuro, tutte raccolte in rosetta basale e sono lanceolate con margini dentati e sinuosi; la superficie della foglia è ruvida per la presenza di parecchi peli forcati, lungamente stipitati con 2 – 4 raggi ricurvi. Dal centro della rosetta si erge lo scapo fiorale che sorregge un solo capolino peloso, pendulo prima dell’antesi, con involucro cilindrico avente squame con peli semplici o talvolta biforcati. I fiori sono ermafroditi, lingulati, di colore giallo intenso con antere acute alla base e con stimmi pelosi e filiformi. Note: Le piante presenti nella Liguria Occidentale e in Piemonte sono talvolta indicate come Leontodon anomalus Ball var. finalensis Bicknell et Fiori. Le differenze rispetto alle piante apuane, modenesi e pistoiesi si limitano a leggere variazioni nella pelosità e nello scapo che, a volte, porta due capolini e foglie nella biforcazione simili ma più piccole delle basali. In Toscana la pianta è classificata come LR (lower risk) ovvero a minor rischio, ma è comunque inserita nelle specie protette e pertanto non deve essere raccolta o danneggiata. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate poco a monte della Foce del Puntone (m 1650 – Alpi Apuane).
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