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Nome scientifico: Cirsium bertolonii Spreng. (Sinonimi: Cirsium spinosissimum var. bertolonii (Spreng.) Fiori - Cirsium spinosissimum subsp. bertolonii (Spreng.) H.Werner – Cnicus bertolonii (Spreng.) Bertol. – Cnicus horridus Bertol.) Famiglia: Asteraceae Altri nomi comuni: Leon feroce – Cirsio di Bertoloni Habitat naturale: Pascoli, macereti, vallette nivali da 1100 a 2000 metri. Endemismo dell’Appennino Tosco Emiliano e delle Alpi Apuane. E’ presente pertanto solo in Emilia e in Toscana. Precedenti segnalazioni per le Marche e l’Umbria sono da ritenersi errate. Periodo di fioritura: Luglio e agosto. Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 20 – 50 cm, spinosa, con fusti eretti, rossastri inferiormente, peloso vellutati e molto fogliosi terminanti in un’infiorescenza con brattee fogliose dentato-spinose gialle o giallastre. Le foglie basali, lunghe 20 – 40 cm, sono alterne, sostenute da un picciolo lungo 10 – 15 cm; la lamina è lineare, marcatamente incisa e con margine spinoso. Le foglie cauline sono progressivamente ridotte, sessili, abbraccianti il fusto e con lamina fogliare glabra ma pelosa sulla nervature. I capolini sono raccolti in un denso fascetto apicale con 2 – 10 elementi e superato da foglie bratteali con spina apicale. Note: Cirisum bertolonii è affine a Cirsium spinosissimum delle Alpi e fu riconosciuto come specie autonoma da Antonio Bertoloni che nella trattazione della specie nella Flora Italica annota: “Pianta temibile per le sue spine, da cui il nome Leon feroce con cui viene chiamato dai pastori”. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate lungo la strada forestale che dal Ponte del Rio Lama sale al Passo di Lama Lite, a breve distanza dal valico (m 1700 – Appennino Reggiano).
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