Campanula di Cavolini

Nome scientifico: Campanula fragilis Cyr. subsp. cavolinii (Ten.) Damboldt (Sinonimo: Campanula cavolinii Ten.)

Famiglia: Campanulaceae

Altri nomi comuni: Campanula napoletana – Campanula gracile di Cavolini

Habitat naturale: Rupi calcaree, luoghi rupestri, vecchi muri da 200 metri (Valle d’Orta – Abruzzo) a 1800 metri (Valle di Taranta – Abruzzo). Endemismo delle rupi appenniniche segnalato in Lazio, Abruzzo, Molise e Campania.

Periodo di fioritura: Da giugno a ottobre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 7 – 30 cm con fusti principali che terminano in rosette fogliari sterili alle cui ascelle si inseriscono i fusti fioriferi laterali prostrati o penduli. Le foglie basali, sostenute da piccioli lunghi 3 – 5 cm, presentano lamina suborbicolare-cuoriforme con margine da dentato a crenato. La foglie cauline sono più piccole, sessili, con lamina ovato-lanceolata. Le infiorescenze sono raccolte in corimbi lassi con 3 – 10 elementi. Ciascun fiore è sostenuto da un peduncolo lungo 1 – 2 cm. La corolla è ampiamente campanulata con diametro di 2,5 – 3 cm e petali di colore azzurro. Gli stami presentano peli lunghi la metà di quanto è larga la base del filamento. Il calice presenta denti stretti e acuminati.

Note: Il nome della sottospecie ricorda F. Cavolini (1756 – 1810), che studiò flora e fauna del Golfo di Napoli. Campanula fragilis subsp. cavolinii si distingue dalla subsp. fragilis Cirillo che ha foglie inferiori a margine crenato, picciolo più lungo e corolla che può raggiungere i 4 cm di diametro. Recenti studi hanno dimostrato l’affinità genetica delle sue sottospecie di Campanula fragilis con Campanula isophylla e Campanula elatinoides. Si ipotizza l’esistenza di un antico progenitore comune a gravitazione tirrenica.

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate presso Rocca Calascio (m 1500 – Appennino Abruzzese).

 

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