Calore e umidità

Pensando all’escursionismo e ai suoi pericoli si ha la tendenza ad associare i rischi maggiori al freddo, al vento e alla neve. Questo è senz’altro vero, tuttavia anche il caldo può rivelarsi un ostacolo imprevisto che, in determinate condizioni, è assai limitante, specie se l’escursione è lunga e priva di punti d’appoggio. Sono senz’altro da evitarsi nella stagione calda tutte quelle escursioni che si sviluppano al di sotto dei 1000 – 1500 metri di quota. In queste condizioni la carenza d’acqua e il forte calore sono ben più di un semplice fastidio; la disidratazione è un pericolo reale per la salute che esalta inoltre l’impegno fisico complessivo. Itinerari di bassa quota sono quindi ideali nelle mezze stagioni e talvolta anche in pieno inverno evitando i periodi in cui nevica o nei quali è presente il manto nevoso. Anche a quote superiori ai 1500 metri è bene procurarsi un adeguato approvvigionamento di liquidi informandosi circa l’esistenza e l’apertura di eventuali punti d’appoggio oltre alla presenza di fonti d’acqua (ci siamo sforzati di indicare con puntualità eventuali fonti d’acqua presenti sugli itinerari). Particolare attenzione deve essere prestata a quelle vie completamente esposte al sole anche se si estendono addirittura oltre i 2000 metri di quota. Un paio d’esempi fra i moltissimi esistenti: la ferrata Campanili del Latemar oppure la via ferrata Alfredo Benini nelle Dolomiti di Brenta. Entrambe queste vie si sviluppano tra 2500 e 3000 metri di quota. Eppure considerare scongiurato in questi percorsi il pericolo “caldo” per via dell’altitudine potrebbe essere una grossa ingenuità in condizioni di tempo stabile e cielo terso. Sono vie che offrono infatti pochissimi punti d’ombra, sarà quindi cura dell’escursionista procurarsi grandi quantità di liquidi da assumere durante lo sforzo a scapito d’altri oggetti di minore importanza. La percezione del calore risulta inoltre esaltata in presenza di valori d’umidità relativa molto elevati, questo perché il corpo ricorre all’evaporazione del sudore per sottrarre calore alla pelle stessa e contribuire al suo raffreddamento. In presenza di crescente umidità, l’evaporazione delle goccioline è però rallentata e in situazioni estreme la sudorazione non è più sufficiente a raffreddare il corpo umano. Può verificarsi allora un colpo di calore di estrema pericolosità in mancanza di soccorsi e di un riparo. Questo problema è tipico degli itinerari di media e soprattutto di bassa quota specie nei fondo valle dove si ha un ristagno d’aria umida. A titolo di conoscenza riportiamo la tabella indicante i valori di temperatura percepiti dal corpo in funzione della temperatura reale e dell’umidità relativa.  Naturalmente la tabella riporta anche situazioni estreme che non si possono verificare in montagna. Per completezza sono comunque indicati anche i valori più improbabili. Resta una tabella valida a tutte le quote e quindi utilizzabile anche al mare o in città.

 

Temperatura reale

 

 

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30

30

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 Legenda dei colori

Fino a 29 C°

Nessun disagio

Da 30 a 34 C°

Sensazione di disagio

Da 35 a 39 C°

Forte disagio. Evitare le attività più pesanti

Da 40 a 45 C°

Forte malessere. Evitare ogni sforzo

Da 46 a 53 C°

Pericolo grave: interrompere tutte le attività fisiche

Oltre 54 C°

Colpo di calore imminente. Pericolo di morte

Gli studiosi hanno inoltre elaborato il cosiddetto indice di Thom (indice di disagio, abbreviato in ID) allo scopo di definire il disagio provocato dall’effetto combinato delle temperature elevate e dell’afa. La tabella sottostante riporta l’indice ID in funzione della temperatura e dell’umidità relativa. Una serie di sperimentazioni condotte su persone di ambo i sessi hanno evidenziato che il disagio comincia a comparire quando il valore ID raggiunge quota 24. Superato il valore 28 si osserva un deterioramento consistente delle condizioni fisiche (sia fisiche che psichiche). Un valore ID superiore a 32 espone ad un elevato rischio di subire un colpo di calore.

 

           Temperatura dell’aria

 

 

ß

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Umidità

Þ

 

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relativa

 

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38

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in %

 

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22

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Legenda dei colori

Fino a 21

Nessuna sensazione di disagio

Da 22 a 24

A provare disagio è un minoranza della popolazione

Da 25 a 27

Oltre metà delle persone provano disagio

Da 28 a 29

La maggioranza delle persone provano disagio con conseguente peggioramento dello stato psico-fisico

Da 30 a 32

Forte disagio in tutte le persone

Oltre 32

Situazione di forte malessere con elevato rischio di colpi di calore

 

E’ vero che questi dati interessano per lo più chi trascorre le ferie al mare o chi resta nel calore delle città. Non dimentichiamo comunque che il trekking e il ferratismo sono sport che possono svilupparsi anche a bassa quota. Lo sforzo fisico di per sé riscalda già il corpo; nella scelta delle escursioni e della loro quota è quindi ragionevole tenere conto della stagione e delle temperature previste.

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