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Nome scientifico: Anchusa officinalis L. (Sinonimo: Anchusa angustifolia L.) Famiglia: Boraginaceae Altro nome comune: Lingua di bue Habitat naturale: Luoghi sassosi, vigne, coltivi, aree antropizzate da 0 a 1500 metri. Presente in tutto il nord Italia ma con presenza discontinua e non molto frequente. Segnalata in passato per errore in Toscana, Umbria, Puglia e Sardegna. Periodo di fioritura: Da aprile ad agosto Descrizione della pianta: Pianta erbacea biennale o perenne alta 20 – 80 cm con radice a fittone. Lo stelo è ascendente o eretto, ramoso in alto, ricoperto da una fitta pelosità determinata da setole flessuose patenti o incurvate verso l’alto. Le foglie basali, lunghe 1 – 2 cm, sono lineari-lanceolate e scompaiono prima della fioritura. Le foglie cauline, lunghe 2 – 6 cm e larghe 1 – 2 cm, sono alterne, lanceolate, sessili e amplessicauli con margine per lo più ondulato o grossolanamente dentato. I fiori, lunghi 7 – 12 mm e larghi fino a 8 mm, sono raccolti in cime scorpioidi situate nella parte apicale dei fusti con calici distanziati di 4 – 8 mm. Sono presenti brattee ovali di poco più lunghe del calice. Il calice, lungo 5 – 10 mm, è sostenuto da brevi peduncoli e presenta denti calicini acuti lunghi almeno la metà del calice stesso. La corolla presenta 5 lobi ovali ed è tubolare, di colore violetto-porporino, più raramente sbiancata. Alla base d’ogni petalo è presente un dente corollino vellutato e barbato con brevi peli bianchi rivolti verso l’interno. Le antere non presentano filamenti e sono inserite in un tubo corollino lungo 7 mm posto al di sotto dei denti. Note: Il nome del genere deriva dalla parola greca “ankousa” che significa “belletto” in riferimento al fatto che nell’antichità si estraeva dalla sua radice una tintura rossa utilizzata per preparare belletti per il viso che venivano applicati alle donne greche e romane. E’ specie con proprietà farmaceutiche per il suo contenuto di cinoglossina, mucillagine, tannino e nitrato di potassio. Può essere usata come depurativo, emolliente, sudorifero e come diuretico sebbene gli sia preferita la più comune Borragine che gode delle medesime proprietà. Anchusa officinalis trova utilizzo anche in cucina. Le foglie possono essere consumate lesse e condite con olio e limone. Gli steli lessati si accompagnano con le uova sode. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate nella località Castelir di Bellamonte (m 1530 – Dolomiti – Catena di Cima Bocche).
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