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Nome scientifico: Orchis antropophora L. (Sinonimo: Aceras antropophorum (L.) R.Br. in W.T. Aiton.) Famiglia: Orchidaceae Altri nomi comuni: Ometti Habitat naturale: Prati, pascoli aridi, garighe, cespuglieti in piena luce o a mezz’ombra, preferibilmente su fondo calcareo da 0 a 1600 metri di quota. In Italia è diffusa al centro sud soprattutto nelle aree costiere ma anche nel settore appenninico. Al nord è pianta rara ed è del tutto assente in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Periodo di fioritura: Da aprile a giugno Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne con fusto gracile di colore verde alto da 10 a 50 cm. Le foglie basali sono oblunghe – lanceolate, con evidenti nervature, lunghe fino a 15 cm e raccolte in rosetta basale. Le foglie cauline, poche di numero, abbracciano il fusto. L’infiorescenza è cilindrica, stretta e allungata con fiori di media grandezza. I sepali sono saldati in un casco che nasconde i petali e sono di colore verde-giallastro con margini porporini e apice arrotondato. I petali sono verdastri e più piccoli dei sepali. Il labello è trilobato, pendente, di colore giallo ocra con lobi laterali lineari e lobo mediano più grande. Note: Il termine “antropophora” deriva dal greco e significa “portatrice di uomini” per l’aspetto dei fiori, simili a ometti appesi. Per lungo tempo la specie era stata attribuita al genere “Aceras” ovvero “senza corno” per l’assenza di sperone. Recenti analisi molecolari hanno tuttavia accertato che si tratta di una pianta del genere “Orchis” con nettario molto corto. Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie qui sotto sono state scattate in Val d’Aneva (Appennino Bolognese) a circa 500 metri di quota.
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