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Nome scientifico: Androsace brevis (Hegetschw.) Cesati (Sinonimi: Aretia brevis Hegetschw. – Androsace carpentieri Heer) Famiglia: Primulaceae Habitat naturale: Prati rasi, ghiaioni fissati su fondi poveri di calcare, fessure di rocce silicee, roccette spesso in piena cresta e quindi in posizioni soleggiate ma molto battute dai venti da 1700 a 2680 metri. E’ un endemismo delle Alpi Orobie occidentali, di una piccola porzione delle Alpi Retiche sud occidentali e delle Alpi Lepontine orientali a cavallo tra i laghi di Lugano e Como. L’areale è pertanto molto ristretto con diametro che non raggiunge nemmeno i 100 km. La specie interessa unicamente la Lombardia (province di Bergamo, Como, Lecco e Sondrio) ad eccezione della piccola stazione presso la cima del Monte Camoghè, posta interamente in territorio svizzero. Approssimativamente l’areale è diviso in due nuclei principali distanti fra loro divisi dal lago di Como oltre ad altre due piccole stazioni disgiunte (Monte Sasso Canale e Pizzo di Prata). Il censimento eseguito nelle stagioni 2013 e 2014 ha consentito di mappare 39 popolazioni (15 nelle Prealpi Luganesi e 24 nelle Alpi Orobie) per un totale di 1131 individui conteggiati. Segue il dettaglio delle principali stazioni attualmente note. Provincia di Bergamo: la specie è presente in modo discontinuo lungo il crinale spartiacque di confine con la provincia di Sondrio. La piccola stazione posizionata sul Monte Fioraro (m 2431) costituisce il limite orientale dell’areale. Interessa inoltre i crinali sommitali del Monte Colombarolo – Ponteranica Orientale (stazione particolarmente ricca), Denti della Vecchia e Pizzo dei Tre Signori. Provincia di Sondrio: la distribuzione è speculare a quella del versante bergamasco interessando la fascia di crinale dal Monte Fioraro verso occidente. Da segnalare le stazioni disgiunte, interamente in provincia di Sondrio, poste sul Pizzo Olano, sul Pizzo Stavello e, sulle Alpi Retiche, in coincidenza della cresta SSE del Pizzo di Prata (m 2727), in Val Codera (limite settentrionale dell’areale). Provincia di Lecco: sono presenti 3 nuclei principali presso Cima di Camisolo, Monte Rotondo e Monte Legnone. Le stazioni presso la vetta della Cima di Camisolo (m 2157 - limite meridionale dell’areale) sono contigue a quelle sul Pizzo dei Tre Signori, già in provincia di Bergamo, mentre gli altri due nuclei sono divisi dalla lunga cresta culminante nel Pizzo Alto nel quale la specie non è segnalata. Provincia di Como: sono presenti due nuclei principali divisi fra loro. Il primo gravita attorno al Pizzo di Gino (Val Cavargna) interessando anche i prospicienti Monte Garzirola, Cima Verta, Monte Stabiello e Monte Pianchette. Il secondo nucleo è assai distante interessando l’area di crinale tra Sasso Campedello e Sasso Canale. Un terzo piccolo nucleo è posizionato alla testata della Valle di S.Jorio in coincidenza dell’omonimo passo. Territorio svizzero: due sole stazioni accertate, le uniche al di fuori della Lombardia. In coincidenza della cima del Monte Camoghè (m 2228), nelle Prealpi Luganesi, la pianta raggiunge il suo limite occidentale di presenza. Periodo di fioritura: Fine maggio – metà giugno. Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta appena 1 – 6 cm che forma un cuscinetto denso e appiattito oppure cespi radi e lassi. Le foglie presentano lamina oblanceolata con apice arrotondato; sono leggermente carenate e presentano lunghezza di 3 – 6 mm e larghezza di 1,5 – 2,5 mm. Sono presenti sui bordi e sulla pagina inferiore delle foglie peli bi-triforcati spesso rossastri con diramazioni lunghe 0,05 – 0,1 mm. I peduncoli fiorali sono lunghi 2 – 3 volte più delle foglie con peli assai brevi ramificato – stellati (fino a 6 punte) differenti da quelli posti sulle foglie. Il calice è pubescente, rossastro, lungo 3,5 – 4,5 mm. La corolla presenta diametro di 5 – 8 mm con 5 petali rosa con fauce purpurea oppure gialla lievemente smarginati all’apice. Note: E’ specie vicariante di Androsace alpina (L.) Lam. e, nelle Alpi Orientali di Androsace wulfeniana Sieber ex W.D.J.Koch. Probabilmente è un’entità di origine postglaciale. L’epiteto “brevis”, cioè “breve” si riferisce alle piccole dimensioni della pianta. La fioritura di Androsace brevis appare fortemente influenzata dalla copertura nevosa, l’antesi è infatti immediatamente successiva (pochissimi giorni) allo scioglimento della neve. L’assenza di un manto nevoso consistente e persistente e le conseguenti temperature più rigide a livello del suolo per l’assenza dell’effetto isolante della neve sembrerebbe ostacolare seriamente la fioritura. Androsace brevis è specie a forte rischio d’estinzione in quanto la maggior parte delle popolazioni non raggiunge neppure i 50 individui. In particolar modo i cambiamenti climatici (innalzamento della temperatura media) rendono assai vulnerabile la specie in quanto presente solo sulle vette e in posizioni di crinale rendendo impossibile un’ulteriore risalita in quota. Osservazioni condotte nell’anno 2013 sul monte Ponteranica hanno inoltre evidenziato un bassissimo rapporto tra numero di fiori prodotti e numero di frutti giunti a maturazione. La sopravvivenza della specie è inoltre messa a rischio, in alcune stazioni, dal pascolamento caprino (ad es. sul Monte Stavello), dal calpestamento dei camosci (Pizzo di Prata, Monte Ponteranica) e dalla presenza di sentieri frequentati che intercettano le stazioni di crescita (Monte Rotondo, Monte Fioraro, Monte Garzirola). La specie è comunque protetta in modo rigoroso, nella regione Lombardia, dalla Legge Regionale 10/2008 ed è inoltre inclusa nella Lista Rossa Nazionale (Mangili & al. 2013) delle specie a rischio d’estinzione. In Svizzera la specie è soggetta a protezione totale nel Cantone Ticino dalla legge del 1° luglio 1975 oltre ad essere inclusa nella “Lista rossa delle specie minacciate in Svizzera”. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate lungo il sottile crinale che unisce il Monte Colombarolo al Monte Ponteranica Orientale (m 2300 – Alpi Orobie).
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